“Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.
Il 26 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato la riorganizzazione di alcuni dicasteri. Nasce ufficialmente il Ministero della Transizione ecologica, che sostituisce il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Esso assorbe anche alcune delle competenze chiave nel processo della transizione ecologica, inerenti principalmente al settore dell’energia. Il 17 febbraio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto il suo discorso al Senato.
Nelle sue dichiarazioni programmatiche non sono mancati i riferimenti all’ambiente. Eccone alcuni stralci:
“Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili. Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stato una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo.”
“Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane.”
La salvaguardia dell’ambiente rimane, nel suo discorso, fortemente legata alla ripresa dalla pandemia, allo sviluppo del sistema produttivo e del turismo e all’attuazione di politiche di tutela dell’occupazione e del lavoro. Confidiamo quindi che la frase, scelta come incipit di questa rubrica, possa non essere una mera dichiarazione di intenti ma un principio cardine del lavoro del nuovo Governo.