La vita cristiana è relazione personale con Dio. È attraverso la preghiera che chi crede esprime e testimonia il suo incontro con il Signore, la pietà, la spiritualità, la gioia nel sentirsi amato da Lui – ma anche il proprio sconforto, i dubbi, i timori, le speranze. Essa è uno dei doni più importanti di Dio, e ci mette in comunicazione con colui che ci ama costantemente e la cui grazia ci sostiene (Salmo 40,1-3). La preghiera è “il grande mezzo che ci porta vicino a Dio”, diceva John Wesley, e il cristiano esercita il suo amore per lui “pregando senza sosta” (1 Tessalonicesi 5,17).
Ho pazientemente aspettato il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido.
Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso;
ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.
Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio.
Molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel SIGNORE. (Salmo 40,1-3)
Alla preghiera individuale si aggiunge l’esortazione biblica alla preghiera comunitaria:
Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Matteo 18,20)
La preghiera è dunque una dimensione importante delle nostra vita di chiesa, con la quale vengono presentate al Signore le preoccupazioni e le gioie, i doni e le sofferenze, i propri cari e il proprio prossimo, confidando nella promessa del Salmo 66: “Dio ha ascoltato; è stato attento alla voce della mia preghiera.”