La Cappella degli Appiotti


Sono stati i Battisti americani della Southern Baptist Convention, nell’ambito della loro espansione missionaria in Italia, a far costruire in via Angrogna quella che ancora oggi è conosciuta come Cappella degli Appiotti, inaugurata nel 1882.

Nella stessa via, poco oltre, c’era già l’Orfanotrofio femminile, attuale sede della Diaconia valdese e fondato nel 1853 grazie a un comitato di signore inglesi che si proponevano di alleviare le condizioni delle orfane povere. 

Lo stabile aveva una cappella e, ai piani superiori, alcune stanze a uso abitazione. Lì nacque, il 12 febbraio 1885, il pittore Paolo Paschetto, autore fra l’altro dell’affresco dell’aula sinodale, il cui padre era pastore della Chiesa Battista.

Anche i Battisti inglesi, specialmente quelli della Baptist Missionary Society con sede a Londra, svolgevano un’intensa attività missionaria; nel 1902 tra le due società (americana e inglese) all’opera in Italia in quel momento, avviene uno scambio di campi di lavoro e, di conseguenza, la permuta dello stabile di Torre Pellice con quello di Napoli in via Foria, di proprietà degli inglesi.

Nel 1917 un nuovo passaggio di proprietà: questa volta la Baptist Missionary Corporation vende la Cappella alla Tavola valdese, compresi banchi, pulpito, tavolo, stufa Franklin e attrezzi per il gas; a Naif Tourn, professore del Collegio valdese in emeritazione a cui era stato dato in affitto l’edificio, viene rinnovato il contratto fino al settembre 1920, mentre la cura dell’immobile è affidata al Concistoro di Torre Pellice, in attesa di una decisione definitiva circa l’uso più appropriato della Cappella. 

L’ultimo passaggio risale al 1920: la Tavola propone al Concistoro, proprietario dal 1883 delle Scuole elementari dette della Villa (attualmente parte della Foresteria), lo scambio con l’immobile degli Appiotti, ex Cappella battista. 

Oggi la Cappella, completamente restaurata, ospita una sala di culto della chiesa di Torre Pellice e alcuni appartamenti adibiti a Social Housing, gestiti dalla Diaconia valdese.