Quest’anno, molte delle chiese delle nostre valli celebreranno confermazioni e battesimi attorno alla domenica di Pentecoste.
E questo è un fatto notevole già di per sé. Perché così facendo esse si inseriscono – finalmente! – in una tradizione che vale per buona parte della cristianità mondiale, tranne che alle Valli valdesi.
E poi, è notevole il fatto che questo accada “nonostante”. Nonostante una pandemia, nonostante il nostro essere piccole chiese zoppicanti, un pugno di protestanti ancora vivi non grazie alla propria tenacia, ma a quella dei loro padri e madri, nonostante la nostra testimonianza balbettante quando non afona, e nonostante la nostra affannosa vita di chiesa.
Questo accade nonostante tutto questo (e molto altro), perché lo Spirito di Dio, grazie al quale questi ragazzi e ragazze credono con noi, è uno Spirito di potenza, di fede e di verità, e porta tutto questo oltre la nostra scomposta programmazione e oltre la nostra miope immaginazione.
Solitamente decliniamo la Pentecoste al passato e al presente. L’azione dello Spirito narrata dagli Atti, che ha fatto sì che l’Evangelo, le cose grandi di Dio, siano proclamate in tutte le lingue della terra, è il passato.
Lo Spirito Santo che scrive nel nostro cuore la parola dell’Evangelo, in modo che questa non resti solamente udita, ma diventi vitale, diventi il centro della nostra vita, è l’oggi dello Spirito, il presente.
E sul futuro? La Pentecoste ci dice che lo Spirito ci fa conoscere l’azione di Dio, che è un’azione vittoriosa. Tanti o pochi, coraggiosi o fifoni, o zoppicanti, siamo coinvolti nel piano vincente di Dio, che ha eletto il suo popolo, in Cristo ha realizzato la sua salvezza eterna e ha destinato anche noi a ricevere un’eredità eterna di giustizia e di felicità.
Se solo riusciamo a non rimanere schiavi del nostro passato (“si è sempre fatto così”), a non vivere il presente in maniera individualistica (“non ho bisogno della chiesa per il mio rapporto con Dio”), ma lasciando che lo Spirito ci afferri e ci trasformi in ciò che è meglio per noi.