Il 21 aprile un discreto pubblico si è interrogato sul tema “gestazione per altri” guidato da Libero Ciuffreda, oncologo membro della FCEI e Silvia Rostain avvocata membro della commissione bioetica BMV nell’incontro organizzato dall’Unione Femminile di Torre Pellice e dal Consiglio del 1° circuito.
Sgombrato il campo dalle incertezze semantiche e definita con chiarezza l’importanza delle parole nell’affrontare un tema complesso e ostico, che va a coinvolgere etica, morale, scienza, società, politica e fede, si è potuto almeno delimitare i contorni del problema.
I due relatori sono stati precisi e efficaci e Karola Stobäus e Davide Rostan hanno ben coordinato gli interventi che si sono susseguiti, intenti a stimolare la discussione; spiace fossero assenti le fasce di età e sociali congruenti con il tema.
Che il pomeriggio abbia smosso le coscienze lo si è notato dai capannelli creatisi al termine dell’incontro, quando ci si è continuati a interrogare su una tematica che coinvolge molte figure differenti oltre a colpirci emotivamente, al di là di chiusure ideologiche oppure fideistiche come il pontificio documento Dignitas Infinita.
In un momento storico in cui il nostro Paese vive un forte e generalizzato reflusso, dove la realtà nazionale politica è a maggioranza ben differente da quanto noi vorremmo, dobbiamo compattarci, per quanto sempre più deboli, e difendere quanto ci vuole essere tolto o fortemente limitato (aborto) e insistere perché unioni civili e adozioni in coppie omogenitoriali vengano regolamentate da buone leggi.
Senza dimenticare il fine vita che l’andazzo governativo tende a ignorare o, come per gli altri temi etici, a sminuirne l’impatto e l’importanza. Indispensabile una medicina sociale che si occupi di chi c’è e delle difficoltà a curarsi nel senso più basico, e che i nostri sforzi vadano alla difesa del Sistema Sanitario Nazionale sempre più in difficoltà in una popolazione impoverita nei servizi, e non solo, e poco sensibile a tematiche “alte”.
Trovare i modi di coinvolgere le persone è dovere di tutti in tutti i campi di convivenza civile; ed è un dovere difendere i diritti che si vogliono comprimere, subdolamente.
Di GPA è utile parlarne per interrogarci, per ora null’altro.