Una bella serata di dialogo e di fraternità al di là delle culture, delle provenienze e delle fedi; una cena marocchina cucinata insieme, aperta a tutt* per sostenere le iniziative della nostra diaconia.
Un percorso iniziato all’indomani della pandemia quando, per tornare a vivere una socialità attiva, abbiamo ritenuto importante creare occasioni e spazi d’incontro tra componenti diversi della popolazione che l’isolamento aveva ulteriormente penalizzato.
Abbiamo quindi iniziato a organizzare pomeriggi di gioco e merenda per fare in contrare anche quei bambini e quelle bambine che normalmente non si sarebbero incontrati.
È stato l’inizio di una bella amicizia anche fra gli adulti e sono nate tante iniziative: gli incontri per cucire insieme, la scuola di italiano e, da ultimo, il corso di cucina culminato nella convivialità della cena del 28 giugno.
La coreografica e accurata esposizione dei vari piatti è stato l’esito conclusivo della preparazione – durata due giorni – di un menù arricchito continuamente (per riguardo agli ospiti!), secondo le intenzioni e le direttive di Saadia che, con instancabile attivismo ha cucinato e coordinato la “sua squadra” e le volontarie del corso.
Queste, non ancora padrone dell’efficiente e creativa gestualità delle donne marocchine, hanno contribuito con entusiasmo alle preparazioni di base, ai riordini e al servizio a tavola, in un clima di solidarietà, empatia e allegria.