Usato da Giovanni nella sua opera e da Paolo nelle sue lettere, c’è un termine greco, koinonìa, spesso tradotto come “comunione”, che ci ricorda uno dei compiti fondamentali della chiesa: se siamo il corpo di Cristo, il nostro esserne parte ci chiama a vivere i legami della comunità, il nostro essere fratelli e sorelle.
Invariato da duemila anni, il senso profondo di questa parola ci muove ancora, mantenendo intatta la concretezza del vivere l’amore che ci è stato donato e comandato, offrendoci la possibilità di affrontare i problemi della vita con il supporto e l’incoraggiamento dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, regalandoci relazioni preziose, profonde e significative.
Nel corso del tempo la chiesa ha trovato modi, spazi e momenti differenti per promuovere questa comunione fraterna. Ecco come viene declinata nel nostro presente.