Weekend Catecumens ad Agape 29-30 marzo 2025

Il 29-30 marzo 2025 si è tenuto il consueto Weekend Catecumens ad Agape, che ogni anno raccoglie giovani catecumeni e catecumene, dal primo al quarto anno, provenienti dal territorio del Primo Distretto e da Torino.

Quest’anno la partecipazione è stata altissima: un bel gruppo di 121 ragazzi e ragazze, di cui 15 provenienti dalla chiesa di Torre Pellice, si è radunato in quel di Prali.

Accompagnati da una staff di 15 persone, i e le giovani hanno attraversato il tema dello storytelling: narrazione, identità ed il binomio finzione/realtá nelle parabole, così come ai giorni nostri; mentre l’ultimo anno di catechismo si è interrogato su quali siano stati finora gli step più importanti del proprio percorso di fede ed i momenti di incontro con Dio.

Questa iniziativa, che raccoglie tanto entusiasmo e partecipazione, rappresenta un tappa integrante del percorso di catechismo, dando l’opportunità ai e alle giovani di esprimere la voglia di incontrarsi e la gioia di stare insieme.

Incontro comunitario agli Appiotti

Mercoledì 9 aprile Villa Elisa ha ospitato l’incontro dei quartieri Appiotti. Karola ci ha guidati nel racconto biblico della Pasqua, animando l’attività con modellini degli elementi più significativi della narrazione. Un approccio inconsueto ma efficace, che rimarrà impresso nelle menti di chi ha partecipato

Ci si siede sempre in cerchio, mescolandosi con gli ospiti della casa e questa volta Karola Stobäus, estraendo piccoli oggetti dalle sue borse, poco per volta ha ricreato ai nostri piedi il mondo della Settimana Santa. È comparsa una palma, un tavolo, brocca catino e asciugamano, delle case, un monte, un boschetto, una grotta in pietra, delle monete, dei personaggi e perfino un galletto. “Non adoriamo oggetti, ma ci ricordano gli avvenimenti” ci dice e così abbiamo ripercorso la vita di Gesù e dei suoi discepoli dall’entrata in Gerusalemme a cavallo di un asino. L’entrata festosa ma semplice, l’unzione con profumo di nardo da parte di una donna, il patto di Giuda col Sinedrio per tradire Gesù per 30 denari, Gesù che lava i piedi dei discepoli, la cena della Pasqua ebraica che ricorda l’esodo dall’Egitto (con i cibi tipici: l’agnello, il pane non lievitato, la cicoria amara, l’acqua salata per ricordare il sudore e le lacrime, le uova, la salsa marrone come i mattoni fabbricati dagli schiavi), il pane e il vino che ricordano il nuovo patto tra Dio e l’umanità, la preghiera nel Getsemani (frantoio) cioé in un uliveto, la cattura e l’abbandono da parte dei discepoli, perfino da parte di Pietro così sicuro di sé. Rimangono solo delle donne a seguire Gesù. Un piccolocatino ci ricorda che Pilato si è lavato le mani quando la folla sceglie di liberare Barabba e di condannare Gesù. Sul Golgota ci sono le tre croci e ai piedi ci sono la corona di spine, la canna, la lancia, la veste rossa, la spugna, l’iscrizione. Poi la tomba con la pietra che può rotolare. Effettivamente gli oggetti toccati e spostati durante il racconto lo hanno reso più concreto e più vivo: era più facile immedesimarsi nella situazione di quei giorni lontani!
Poi chiacchiere intorno a un carrello con tisane, succhi di frutta, salatini e crostata: ottimi!

Domenica insieme 16 marzo 2025

Abbiamo raccolto le nostre parole della fede per passare dalle tenebre alla luce, in questi tempi bui che ci propongono solo un’ineluttabile corsa agli armamenti.
Parole-chiave contro le voci di chi diffonde falsa informazione, egoismo, disprezzo per gli altri popoli.
Scegliere la ricerca della pace, della giustizia, della fraternità, fiduciosi nell’Amore di Dio e chiamati a impegnarci nella Verità che ci indica la Parola.
Preghiera di intercessione:
Dio della luce e della verità, ci rivolgiamo a Te con fiducia, perché hai tanto amato il mondo da donare il Tuo Figlio unigenito, non per condannarlo, ma per salvarlo. Ti preghiamo per la Tua Chiesa, affinché sappia testimoniare con coraggio la Tua luce in un mondo che ama le tenebre.
Troppe volte restiamo fermi, timorose, invece di camminare con fede verso il futuro che tu prepari per noi.
Rendici capaci di ascoltare la tua voce, di abbandonare le nostalgie sterili, di riconoscere la tua presenza nelle sfide del nostro tempo.
Donaci una fede che non sia solo parola, ma obbedienza.
Aiutaci a scegliere sempre la tua luce e non la tenebra del mondo, anche quando costa.
Donaci il coraggio della responsabilità, la forza di camminare nella giustizia e nella verità, di non rassegnarci all’ingiustizia, ma di essere voce di chi non ha voce, mani che accolgono, piedi che vanno incontro a chi è nel bisogno.
Ti preghiamo per questo mondo ferito:
 per le guerre che non cessano, in Ucraina, in Medio Oriente, in Africa e in tanti luoghi dimenticati, dove i potenti trattano la vita umana come merce di scambio.
Ti preghiamo per chi fugge dalla violenza e trova solo porte chiuse, mari che inghiottono, confini che dividono; per chi è oppresso dalla povertà e dallo sfruttamento, mentre pochi accumulano ricchezze senza misura.
Spezza le catene dell’inganno e dell’ingiustizia, e fa’ sorgere ovunque uomini e donne che siano strumenti della Tua giustizia e del Tuo amore.
Ti preghiamo per chi detiene il potere nelle nazioni: fa’ che non si lascino sedurre dalle tenebre della manipolazione e del dominio, ma operino per il bene comune, con integrità e compassione.
Ti preghiamo per il nostro Paese, segnato da tensioni, da paure, da divisioni, dal populismo e dall’egoismo. Aiutaci a non costruire muri, ma a cercare sempre il dialogo e la pace. Veglia su chi governa, affinché l’empatia e il bene comune siano il vero criterio delle scelte politiche e sociali.
Ti preghiamo tutti e tutte noi, per chi è stanco di lottare, per chi si sente smarrito, per chi è tentato di arrendersi all’oscurità. Illumina i nostri passi, mostraci la via della speranza, e rendici testimoni del Tuo amore.
Affidiamo tutto a te, Signore della vita, certi che il tuo amore non ci abbandona mai.

“Apericulto” occasione per incontrarsi e socializzare

Il neologismo “apericena”, impostosi alle nostre orecchie nello scorso decennio, ha suscitato e ancora provoca in molti un senso di irritazione.

Non più un aperitivo che prelude alla cena vera e propria, ma un modo per contrarre in una sgradevole crasi, bevande, meglio se un prosecchino, finger food e chiacchiere superficiali.

Come dire che, nelle nostre giornate compresse, non c’è più spazio per allestire piatti che richiedono un’adeguata preparazione, così come non c’è più tempo per discorsi approfonditi, per uno confronto costruttivo di opinioni diverse.

Probabilmente, anche l’introduzione dell’ “apericulto” avrà suscitato perplessità e qualche alzata di sopracciglio.

Consumare insieme i pasti nelle nostre comunità ha solide e antiche radici: le “àgapi” comunitarie, il porta e condividi in occasioni di studi biblici o incontri di formazione, ma questi includono sempre, oltre al cibo preparato con cura, un tema da dibattere e approfondire.

La buona notizia, in questo caso, è che nulla di tutto ciò è stato abolito; i pranzi comunitari continuano ad essere organizzati e molto frequentati.

L’apericulto è dunque un’occasione in più che ci è data, non per togliere, anzi, per dilatare il tempo del culto così importante per noi, per commentare il sermone, per parlare finalmente a qualcuno che vediamo spesso ma non sappiamo chi sia, per organizzare qualche dettaglio delle attività della settimana a venire.

L’altro aspetto positivo di questi incontri è che vengono organizzati a turno dai vari gruppi, a rotazione e non sempre dalle solite sorelle a cui è stato affibbiato il ruolo dell’affaccendata Marta.

L’apericulto di inizio marzo è stato allestito insieme dalla logistica e commissione stabili.

Tutti uomini, tranne una. Ci hanno deliziato con una notevole varietà di cibi preparati con originalità e gusto e offerto bevande meno scontate, come il succo di mela artigianale e lo storico vermuth.

Chi ha osservato i nostri fratelli, mescere e offrire leccornie, ha così potuto dare un volto a chi dedica davvero molto del suo tempo ad occuparsi di una miriade di piccole cose che troppo spesso passano inosservate perché si dà per scontato che tutto funzioni, così come a confrontarsi per ottimizzare i consumi energetici o a rendere più funzionali ed accoglienti i nostri luoghi di incontro.

L’apericulto è dunque anche questo: mettersi al servizio degli altri e riconoscere, reciprocamente, i molteplici doni che ci sono stati elargiti.

Testimonianza dalla giornata mondiale di preghiera (San Secondo di Pinerolo)

Quest’anno la Giornata mondiale di preghiera ci ha fatto sentire lo sciabordio lieve delle onde dell’Oceano Pacifico e le voci piene di speranza delle donne delle Isole Cook, autrici del sussidio sul tema: “Mi hai fatta in modo meraviglioso” (Salmo 139, 14).

Tante persone hanno partecipato al culto che si è tenuto domenica 9 marzo nell’accogliente salone della chiesa valdese di San Secondo, in un clima festoso e fraterno.

All’ingresso, ad ognuno è stata data una fotografia di un fiore di questi lontani atolli, un invito alla bellezza ribadito poi più volte dalla liturgia, col richiamo ad “accettare la nostra bellezza divina” e ad “onorare la bellezza
divina in ognuno, valorizzando ogni persona che Dio ha creato”.

Stupenda la grande riproduzione del logo della Giornata fatta da Ileana Lanfranco. Raffigura alcune polinesiane intente a pregare mentre confezionano i tradizionali cappelli, le corone floreali e le trapunte patchwork che sono un simbolo di unità e pazienza.

Anna Maria Ribet Ratsimba è stata la conduttrice dell’incontro. A lei si sono affiancate tre animatrici: Karola Stobaus (Chiesa valdese), Donatella Coalova (Chiesa cattolica), Wally Mabwidi Nlemvo (Esercito della Salvezza).

Come lettrici, si sono alternate donne delle varie comunità del territorio, con una partecipazione corale.

Come gesto di sorellanza con le abitanti delle Isole Cook, alcune hanno indossato le corone floreali polinesiane preparate con perizia da Karola Stobaus, che ha anche guidato la preghiera iniziale, con esercizi di visualizzazione sul respiro e sul corpo, una suggestiva proposta per renderci consapevoli dei doni di Dio.

Il comitato locale femminile interconfessionale ha scelto di proporre integralmente la liturgia. Poiché i testi giunti dalle Isole Cook erano alquanto lunghi, non c’è stato il sermone, ma è stato interessante ascoltare le testimonianze inviate da Mii, Vainiu e dalla dottoressa Dawn sul potere rasserenante della preghiera, sull’importanza delle culture autoctone e sulla professione intesa come servizio, con l’incisivo messaggio: “Dio ci accompagna nelle tenebre sul fondo dell’oceano, dove non c’è luce. E Dio ci aiuta a uscire da quell’oscurità verso una luce stupenda”.

La chiesa valdese di San Secondo ha accolto con gioia l’iniziativa, sia con la cordialità del pastore Gabriele Bertin e delle donne dell’Unione femminile, sia con la riuscita preparazione del rinfresco finale.

Molto apprezzati i graziosi segnalibri realizzati e distribuiti da Clelia Gardiol. Fra le persone che hanno partecipato all’incontro, c’è stata anche la gradita presenza del pastore Giuseppe Ficara e del pastore Winfrid Pfannkuche.

 

Donatella Coalova

Giornata mondiale della Preghiera

Ogni anno, il primo venerdì del mese di marzo, donne cristiane delle varie confessioni si uniscono in tutto il mondo per pregare insieme, con le stesse parole, con le stesse idee, con lo stesso obiettivo: donne e bambine in tutto il mondo dovrebbero vivere con dignità e in sicurezza.

Nei più di 130 anni dalla sua nascita questa iniziativa è diventata il più grande movimento di base delle donne cristiane, si è diffusa in più di 108 paesi e viene celebrata in più di 88 lingue (dati del 2018).

Il testo della celebrazione è preparato ogni anno da donne di un Paese diverso.

Con descrizioni e testimonianze di donne del paese, con elementi folcloristici delle loro culture, con musica dei loro culti, ci aprono una finestra sul loro paese e sul loro quotidiano.

Domenica 9 marzo alle ore 15 si svolgerà nella chiesa valdese di San Secondo la celebrazione della giornata mondiale di Preghiera.
La liturgia, sotto il tema “Mi hai fatta in modo meraviglioso”, prende spunto dal Salmo 139, ed è stata preparata dalle donne cristiane delle Isole Cook.

Il gruppo di lavoro per la GMP del pinerolese ha coinvolto rappresentanti di tutte le chiese valdesi del primo Distretto, della chiesa cattolica e dell’Esercito della Salvezza. L’incontro si concluderà con un momento di convivialità.

Il Servizio Cristiano di Riesi si racconta!

Un’occasione per conoscere la storia, i progetti e le prospettive future di questa importante opera diaconale.

Venerdì 14 marzo 2025, ore 20:45, Sala Beckwith, Luserna San Giovanni.

Parteciperanno Wojie Nedzewicz, Direttore del Servizio Cristiano, e Giovanni Giambarresi, volontario e responsabile dei rapporti culturali.

Un momento di dialogo per riflettere su come la nostra fede possa tradursi in azione concreta.