I protestanti credono in Gesù Cristo e confessano la stessa fede cristiana della Chiesa universale, espressa in tutti gli articoli dell’antico Credo apostolico; questo Credo e le affermazioni dei primi sette Concili ecumenici, cioè universali, sono i punti fondamentali della fede comune a tutti i cristiani.
Tuttavia tra le chiese protestanti e la Chiesa cattolica ci sono delle differenze notevoli. Le principali riguardano innanzitutto la stessa Bibbia, non solo per il suo contenuto (la Chiesa cattolica aggiunge all’Antico Testamento i libri cosiddetti “Deuterocanonici”, cioè di un secondo canone sul quale si è pronunciata ufficialmente durante il Concilio di Trento) e l’interpretazione di taluni passi, ma specialmente per il posto che essa occupa nelle rispettive chiese.
I punti fondamentali del pensiero teologico protestante sono riassunti in cinque formule sintetiche (in lingua latina):
L’unica autorità in materia di fede è la Bibbia, che non viene assunta in modo letterale, ma interpretata attraverso ricerche esegetiche e alla luce dello Spirito Santo. Non viene riconosciuto alcun magistero ecclesiastico come fonte di interpretazione della volontà divina.
La Chiesa cattolica invece, accanto alla Bibbia pone, con pari autorità, la tradizione della Chiesa. Inoltre conferisce al Papa, grazie al dogma dell’infallibilità approvato nel 1870, la facoltà di pronunciarsi in tema di definizioni dottrinarie o di proclamare nuovi dogmi.
Gesù Cristo è, secondo la testimonianza concorde del Nuovo Testamento, la sola via per andare al Padre, la sola verità rivelata del Padre, la sola possibilità di avere la vita perdonata e redenta, l’unico mediatore fra Dio e l’essere umano e quindi l’unico intercessore. Non sono contemplati preghiere e atti devozionali rivolti alla madre di Gesù o ai santi, anche se verso di loro i protestanti hanno il massimo rispetto quali grandi esempi di fede e testimonianza.
Questo principio afferma infatti che a Dio soltanto si debba rendere ogni culto e ogni devozione, e che lui soltanto debba essere onorato, secondo il preciso insegnamento delle Scritture.
La grazia è l’amore gratuito, immeritato e meraviglioso di Dio per l’umanità, che non ha bisogno di essere conquistato ma deve essere accolto come un immenso dono nella fede. Nonostante la sua condizione di peccatore, l’essere umano è già salvato: le “buone opere” non servono a conquistare la salvezza, ma sono la risposta gioiosa e riconoscente del credente alla chiamata di Dio all’impegno sul cammino della giustizia, della pace e dell’amore per il prossimo e per il mondo.
La fede nasce dall’incontro personale di Dio con l’essere umano, come un dono che parla alla vita di ognuna e ognuno di noi, ci nutre attraverso la Bibbia e ci fa incontrare il mistero di Dio.
Dunque, fondati e fondate sulla sola Scrittura, affermiamo che la giustificazione è per sola grazia, attraverso la sola fede, a causa di Cristo soltanto, e tutto alla sola gloria di Dio
I protestanti rifiutano l’affermazione che la chiesa abbia il potere e il dovere di esercitare un suo “magistero” definendo verità di fede o comandamenti etici che impegnino tutti i cristiani. La libertà individuale è un valore fondamentale; questo però implica che il/la credente sia responsabile davanti a Dio (e solo davanti a Dio) della propria fede e del proprio comportamento.
I protestanti ritengono che la Chiesa si regga sotto la sola autorità di Cristo, guidata dalla sua Parola e dallo Spirito, senza mediazioni: essa è un popolo di eguali, dove tutti e tutte sono sacerdoti, e dove tutti i battezzati e le battezzate hanno lo stesso rango. Il pastore e la pastora, sposati o meno che siano, sono persone che non appartengono a una “casta sacra”, ma che per la loro formazione teologica e attitudine svolgono un ministero particolare ma non esclusivo nella chiesa, aiutando la comunità (della quale loro stesse/i sono parte) a crescere nella fede e a vivere e testimoniare l’amore di Dio.
La Chiesa vive nel mondo come forestiera e pellegrina al servizio delle genti, in particolare dei più deboli e quindi rifiuta appoggi da parte del potere politico ed economico nell’esercizio del suo compito di annunciare l’evangelo. La Chiesa è la società di coloro che in Cristo sono stati chiamati a una nuova vita. È un’assemblea di eguali, nella quale l’Evangelo viene annunciato e i sacramenti (battesimo e Cena del Signore) amministrati. Non ha gerarchie, ma si amministra da sola sul piano locale, regionale e nazionale, senza ingerenze del potere politico e senza esercitare da parte sua alcun potere indebito.
Dopo la Riforma, e la divisione della cristianità che ne è conseguita, le chiese protestanti – ferma restando la professione universale di fede contenuta nel Credo apostolico – sottoscrivono nuove Confessioni di fede che definiscono gli elementi caratteristici della loro specificità. La Confessione della Chiesa valdese risale al 1655.